VII centenario della Beata Cristiana da Santa Croce
Donna del suo tempo e pellegrina verso l'eterno
Santa Croce sull'Arno - Roma · 1 aprile - 31 dicembre 2010
Nel Valdarno inferiore a metà strada tra Pisa e Firenze sorge Santa Croce sull’Arno (PI), la cittadina che intorno agli anni Quaranta del Duecento diede i natali a Oringa Menabuoi († 1310), venerata nel borgo natio e nell’Ordine di Sant’Agostino come beata, la beata Cristiana da Santa Croce. In questo angolo d’Italia sorge anche uno fra i più longevi monasteri femminili agostiniani, fondato da Cristiana nel XIII secolo e sopravvissuto in passato a guerre, incendi e alle soppressioni degli ordini religiosi nel recente passato. L’esperienza di Cristiana di Santa Croce si inserisce nel complesso panorama religioso femminile della Toscana e dell’Italia dei secoli centrali del Medioevo che, teso tra l’esperienza del pellegrinaggio, del reclusorio e della vita contemplativa, sfocerà solo dopo una lunga e progressiva trasformazione verso le forme istituzionali di un monachesimo femminile stabile e collegato ai grandi ordini mendicanti. Le vicende della vita di questa donna sono singolarmente vicine a quella di un’altra beata del Valdarno, Diana Giuntini da Santa Maria a Monte († 1321), discepola della beata Verdiana da Castelfiorentino († 1242) che in passato lo storico agostiniano Luigi Torelli ha rivendicato all’Ordine Agostiniano; anche Diana passa dall’esperienza del pellegrinaggio al reclusorio e infine al monastero e segue lo stesso tragitto percorso da Cristiana da San Michele sul Gargano, a Roma, al Valdarno inferiore. Come in altri casi documentati anche la fondazione di Cristiana da Santa Croce, inizialmente gravitante nell’ambito della spiritualità francescana, alla fine del XIII secolo, certamente prima del 1294, viene posta sotto la Regola di Agostino dal vescovo di Lucca. Quest’atto fu il primo passo verso un coinvolgimento del monastero nell’ambito del monachesimo femminile agostiniano, al quale approderà definitivamente nel 1295. La vita più antica di Cristiana, editata nel 1978 a cura dell’Associazione Amici di S. Croce sull’Arno in occasione dell’VII centenario della fondazione del monastero di Santa Croce, è costituito da una biografia scritta dopo la morte della Beata da un Anonimo suo contemporaneo da identificare con tale Castore Duranti (1300-1377). Le fonti ispiratrici dell’Anonimo sono anzitutto i suoi ricordi e i racconti delle consorelle e di altre persone che conobbero Cristiana. L’Anonimo autore coevo fu emulato nei secoli da molti storici e autori spirituali, tra gli altri però è doveroso ricordare san Giovanni Bosco, autore di una vita della Beata proposta ai giovani del suo tempo affinché ne fossero infiammati e ne seguissero le orme. La scelta coraggiosa di una semplice contadinella del Medioevo, pellegrina, religiosa contemplativa, fondatrice di un monastero, “luce del mondo” e “sale della terra” per i suoi contemporanei, continua a essere di esempio a noi che abbiamo varcato la soglia del Terzo millennio cristiano. Ancora oggi, infatti, il piccolo “angolo di paradiso” costituito dalla fondazione di Cristiana, inserita in un contesto vivace, in una cittadina densamente popolata da italiani e immigrati giunti da lontano, anche da altri continenti, per lavorare nelle concerie e nelle industrie del Valdarno inferiore, rappresenta una vera e propria provocazione, un motivo di riflessione per la gente di Santa Croce e per tutti noi.