VII centenario della morte del Beato Agostino Novello (1309-2009)
Roma · 1 aprile - 31 dicembre 2009
Il beato agostiniano Agostino Novello, al secolo Matteo (1240 ca. – Siena, 19 maggio1309), è stato reso celebre dalla splendida tavola a lui dedicata dal pittore Simone Martini .
Sulla data ed sul luogo di nascita molto si è discusso. Secondo talune fonti potrebbe essere nato a Tarano, nella provincia di Rieti, oppure a Termini Imerese (lo rivendicano anche Trapani, Taormina, Gela e la stessa Palermo): la disputa sulle origini del beato Agostino viene citata nell'opera Recitazione della controversia liparitana dedicata ad A.D di Leonardo Sciascia.
Dopo aver studiato diritto all'Università di Bologna, lavorò nella cancelleria del regno di Sicilia, alla corte di Manfredi. Morto il re nella battaglia di Benevento (1266), e lui stesso ferito e malato, decise di cambiare radicalmente vita. Abbandonò corti e privilegi, si recò nel romitorio di Rosia degli Eremitani di sant’Agostino, nei pressi di Siena, e ivi professò i voti religiosi come semplice fratello laico col nome di Agostino.
Si racconta che, fortuitamente, in occasione di un processo in merito ai diritti del suo convento la perizia giuridica che espresse ne rivelò la vera identità. Quando l’allora Priore Generale dell’Ordine, il beato Clemente da Osimo, conobbe il talento e le virtù di frate Agostino, lo chiamò a Roma dove fu ordinato sacerdote. Apprezzato dal papa Nicolò IV, fu nominato penitenziere apostolico e confessore del pontefice, funzioni che svolse per quasi 10 anni, anche sotto i pontificati di Celestino V e Bonifacio VIII. Nello stesso periodo collaborò alla stesura delle Costituzioni degli Agostiniani approvate a Ratisbona del 1290. Un’altra delle sue fatiche giuridiche fu la redazione del primo statuto dello “Spedale” di Santa Maria della Scala, presso la cattedrale di Siena.
Il Capitolo generale dell’Ordine, riunito a Milano nel 1298, in sua assenza, lo elesse Priore Generale dell'Ordine Agostiniano e Bonifacio VIII lo confermò "senza alcun esame”. Accettò con umiltà l’incarico, ma dopo due anni convocò in anticipo il successivo Capitolo in cui rinunziò al generalato per tornare alla quiete del suo eremo. Governò con giustizia e grande umanità, promulgando utili disposizioni.
Fu il più prestigioso legislatore dell'Ordine nel periodo della sua formazione, trascorse gli ultimi anni di vita nell'eremo di S. Leonardo al Lago, presso il più celebre eremo di Lecceto (Siena), “riposando all’ombra della divina contemplazione”. Morì il 19 maggio 1309. Il suo corpo fu traslato nella chiesa di S. Agostino di Siena.
La sua iconografia rappresenta il beato in compagnia di un angelo dietro il capo - “l'angelo sussurrante” - simbolo della divina ispirazione. Eccettuate alcune reliquie insigni, rimaste a Siena, il suo corpo è stato trasferito a Termini Imerese in Sicilia nel 1977. Nel 1759 Clemente XIII ne approvò il culto proclamandolo beato. L’Ordine agostiniano ne celebra la memoria il 19 maggio unitamente a quella del beato Clemente da Osimo.