P. G. Giappesi, Liber Diversorum
Sull'origine del Convento di Perugia
P.J. Giappessi, Liber Diversorum. Dell’Origine et Antichità del Convento di S. Agostino di Perugia, ed. a cura di F. Sulpizi, Hyperprism/Edizioni s.r.l., Perugia 2014, pp. 353.
Il Liber Diversorum del p. Giacomo Giappesi si può dividere in due parti: la prima parte tratta della Storia degli Agostiniani a Perugia, della Chiesa e del Convento; la seconda parte consiste in una raccolta di due orazioni funebri tenute in occasione della morte del p. Taddeo Perugino e due documenti che narrano i viaggi del p. Taddeo, uno in Italia e in Francia e l’altro in Spagna. Nella pubblicazione a cura di p. Sulpizi, è stata presentata ai lettori la prima parte dell’opera.
Dalla Introduzione della prof.ssa Lucia Petrella raccogliamo queste brevi annotazioni: «Il Giappesi scrive il Liber diversorum fra la fine del XVII secolo e il primo decennio del secolo successivo. Per l’insediamento agostiniano di Perugia è certamente la fonte più importante; precede, infatti, quella che può definirsi la stagione più sfortunata del complesso agostiniano. Gli ultimi trent’anni del XVIII secolo segnano profondamente l’insediamento: una coltre neoclassica copre l’antico assetto della chiesa, molte sue opere vengono requisite dai francesi, il convento si trasforma progressivamente da casa di religiosi in alloggio per militari, l’antico archivio infine è andato distrutto a causa di smembramenti e dispersioni subiti nel corso dei secoli. Nell’archivio attuale si conservano solo documenti tardo settecenteschi posteriori al Liber diversorum. […] Il Liber diversorum nasce da un lungo e minuzioso lavoro di ricostruzione realizzato attraverso una ricerca condotta ad ampio raggio non solo nell’archivio agostiniano ma anche in quella che il Giappesi definisce più volte la Biblioteca pubblica e nell’archivio cittadino. Ma il Giappesi ha attinto soprattutto dall’immenso patrimonio documentario dell’archivio conventuale: i registri contabili, i libri delle proposte, degli instrumenti e le antiche bolle pontificie sono le sue fonti privilegiate, costantemente e scrupolosamente citate nel testo. Il Giappesi, probabilmente, è stato l’ultimo storico ad aver attinto direttamente dai documenti dell’archivio conventuale, alcuni dei quali sopravvissuti solo nelle pagine del suo Diversorum, dove sono riportati ad verbum.
L’opera può essere divisa in cinque ampie sezioni tematiche: nella prima (capp. I-III) viene ricostruita la storia dell’insediamento agostiniano in porta Sant’Angelo; nella seconda (capp. IV-V) vi è una lunga e minuziosa dissertazione sulle cause storiche che determinarono la costituzione della Provincia agostiniana dell’Umbria; seguono poi le sezioni dedicate alla descrizione del convento (capp. VII-XII) e della chiesa (capp. XIII-XVI). Nell’ultima (capp. XVII-XIX), oltre alle descrizioni del campanile e del noviziato, si trovano interessanti notizie sulla vita culturale del convento agostiniano. Il XX capitolo, quasi come un testo a sé stante, contiene una serie di medaglioni biografici di religiosi agostiniani che fiorirono nel convento e che si sono distinti per santità di vita ed esemplarità dei costumi. Chiude il Diversorum il diario di viaggio di Taddeo perugino, Generale dell’Ordine che, fra il 1572 e il 1574, visitò le province agostiniane di Francia, Spagna e Portogallo».