Pubblicazione su S. Caterina d'Alessandria
Monografie Agostiniane Nuova Serie
Roberto Tollo, Santa Caterina d’Alessandria. Icona della Teosofia, Provincia Agostiniana d’Italia, Monografie Storiche Agostiniane (Nuova Serie, 10), Biblioteca Egidiana, Tolentino 2015, pp. 128, 28 tavole a colori.
La nuova serie di “Monografie Storiche Agostiniane” è una collana edita dalla Biblioteca Egidiana di Tolentino, che si riallaccia alla prima serie del “Bollettino Storico Agostiniano”, pubblicato a Firenze nel 1924 nel convento agostiniano di Santo Spirito ad opera del padre Stanislao Bellandi. La Collana è aperta ai contributi di ricerca storica nel mondo agostiniano in Italia ed include diverse monografie su personaggi e presenze agostiniane, che hanno segnato contemporaneamente la storia dell’Ordine e della Chiesa in Italia.
In questo contesto ben si inserisce la pubblicazione fresca di stampa intitolata Santa Caterina d’Alessandria. Icona della Teosofia, di cui autore è lo studioso Roberto Tollo al quale si deve il merito di aver curato diversi volumi storico- iconografici sulla santità agostiniana sempre per conto della Biblioteca Egidiana. «La figura di Caterina d’Alessandria – scrive l’Autore - ha ispirato nel corso dei secoli una produzione artistica praticamente sterminata. In epoca tardo-gotica risulta ascritta alla mistica schiera delle Virgines Capitales – vale a dire condannate ad essere uccise mediante damnatio capitis – assieme a Barbara di Nicomedia, Margherita d’Antiochia e Dorotea di Cesarea, tutte martiri fra III e IV sec. d.C.; a partire almeno dal 1284, appartiene pure al gruppo dei quattordici Sancti Adiutores, invocati con crescente fervore contro le calamità naturali e le malattie corporee, soprattutto dopo il divampare della Peste Nera nel 1347-482. Sebbene lo scopo che questa ricerca si prefigge non sia quello di pervenire a conclusioni definitive nel dibattito sulla effettiva dimensione storica della Martire, né di scandagliare i processi di creazione e divulgazione dell’agiografia come adiutrix, è tuttavia indispensabile in questa sede riassumere le coordinate essenziali degli studi in materia, al fine di comprendere al meglio le dinamiche di elaborazione e diffusione della relativa iconografia» (p. 13).
Il volume pertanto consente di avere un quadro dettagliato sulla identità della Santa e la genesi e diffusione della devozione, sino ad essere considerata la patrona degli studi degli Ordini Mendicanti. Un corredo iconografico, costituito da numerose immagini in bianco e nero presenti nel testo e da 28 tavole a colori, arricchisce l’esposizione della materia, che comprende anche un Contributo della tradizione agostiniana di cui è autore p. Marziano Rondina osa.
Proponiamo parte della presentazione (pp. 7-9) di p. Rocco Ronzani osa, intitolata: Caterina di Alessandria tra leggenda agiografica e una lunga storia di effetti.
«Questo volume dedicato alla megalomartire alessandrina arricchisce la nutrita ‘biblioteca’ di studi promossa e pubblicata dall’Egidiana di Tolentino che, negli ultimi decenni, si è imposta non solo come importante centro di conservazione e fruizione del libro, ma anche, e soprattutto, come riconosciuto e apprezzato centro di studi storico-religiosi in ambito nazionale e internazionale, spaziando dalla ricerca sulla storia dell’ordine agostiniano ai riflessi che questa storia ha avuto sulla cultura e in particolare sulla produzione artistica nei secoli. […]
Il volume su Caterina di Alessandria – santa particolarmente venerata dagli agostiniani e dagli altri ordini mendicanti – e sulla lunga storia di effetti che nell’arte cristiana, sia in Oriente che in Occidente, ha prodotto lo strepitoso successo della leggenda agiografica della santa egizia, è costituito da due ampi saggi di Roberto Tollo e Marziano Rondina, due testi di genere assai diverso eppure ben integrati e intimamente connessi a motivo dei solidi rapporti di collaborazione tra i due studiosi e di condivisione di interessi e di studi.
Il saggio di Tollo, dopo un’indagine sulla vita leggendaria di Caterina, approfondisce temi già ampiamente trattati come il parallelismo oppositivo tra la figura della Santa e quello della ben nota filosofa alessandrina Ipazia, sul quale tanto si è romanzato; indaga il ruolo della donna tardoantica nell’impegno intellettuale e nella pratica filosofica; approfondisce la genesi della devozione di Caterina nell’Altomedioevo e si avventura anche in un’ardita riflessione sulle ragioni della macroscopica assenza di Caterina nelle fonti patristiche, da Agostino (354-430) all’itinerario della pellegrina Egeria (seconda metà del sec. IV).
Magistrale si presenta, a partire dal quinto capitolo del saggio, l’indagine storica e artistica sul bios della Santa, in particolare della versione latina finita nella Legenda aurea di Jacopo di Varazze (1228-1298). Tollo tocca vari temi: il ruolo dei crociati nello sviluppo del culto cateriniano; il ruolo della martire sapiente come patrona degli studi degli ordini mendicanti; lo sviluppo del tema delle nozze mistiche della Santa; gli effetti sulla pittura – da Giotto (†1337) a Simone Martini (†1344) e Ambrogio Lorenzetti (†1348) e poi ancora giù verso l’arte dei secoli XVI e XVII, da Van Dyck (†1641) ad Artemisia Gentileschi (†1654) che si ritrasse nelle vesti della megalomartire, e fino alla vicenda che, intorno alla figura della Santa, vide protagonisti il pittore londinese Dante Gabriel Rossetti (†1882), il critico John Ruskin (†1900) e Elisabeth Siddal (†1862), poetessa, musa e modella preferita dai preraffaelliti britannici.
Tollo tocca anche la produzione popolare delle compagnie di laudesi senesi, cortonesi, fiorentini e conclude la sua ricerca dettagliatissima rilevando correttamente che il silenzio prolungato su Caterina nell’evo cristiano tardo antico non può che essere una prova di inconsistenza storica della sua figura, trasformata nel tempo in una icona della «teosofia» – così in Tollo – da contrapporre forse a quella pagana di Ipazia, un confronto riproposto dall’autore nell’esame dell’ultima opera d’arte presentata: il dittico Caterina e Ipazia (2010) della pittrice marchigiana Paola Folicaldi.
Di tutt’altro genere il saggio di padre Marziano Rondina, agostiniano, grande cultore delle memorie di Caterina e degli effetti del suo culto nelle arti. Si tratta di una suggestiva testimonianza della devozione alla santa alessandrina nell’Ordo Eremitarum Sancti Augustini che nel corso dei suoi oltre settecentocinquanta anni di vita ha contribuito alla committenza di importanti opere d’arte a soggetto cateriniano. Tra i passaggi più interessanti del contributo vi è senz’altro la rievocazione delle “accademie”, gli antichi dies academici, di carattere letterario e anche musicale, che docenti e studenti agostiniani organizzavano nei centri di studio dell’Ordine in occasione della celebrazione liturgica di Caterina d’Alessandria il 25 novembre.
Il libro pubblicato dalla Biblioteca Egidiana è dunque una preziosa occasione per riandare alla leggenda agiografica della megalomartire alessandrina e alla sua ampia e articolata storia di effetti nella cultura cristiana […]».
Il volume può essere richiesto presso:
- la Biblioteca Egidiana di Tolentino (www.bibliotecaegidiana.it)
- il Centro Culturale Agostiniano (info@centroculturaleagostiniano.it)